"Ritengo che i magistrati non debbano fare politica, perché di media non esperti. Spiego perché: di solito i politici sono scelti per un criterio di competenza e di rappresentanza. I magistrati hanno competenza e eseguono provvedimenti che non richiedono consenso. Il politico, invece, si deve occupare anche del consenso: io non saprei nemmeno da che parte iniziare. Una volta sono venuti anche a propormi di fare il ministro della Giustizia". Lo ha detto Piercamillo Davigo, presidente dell'Associazione nazionale magistrati (Anm), davanti agli studenti dell'Istituto superiore Bacaredda a Cagliari: "Volete sapere la risposta che diedi allora alla proposta? Ho fatto il guardalinee non posso indossare maglia di una delle squadre".
"La legittima difesa? In questi giorni si stanno dicendo tante sciocchezze. Quasi sempre quando c'è il processo si affronta il caso di uno che spara quando l'altro è in fuga: se anche dovessimo cambiare e prevedere per legge che si può sparare a qualcuno che sta scappando dopo che è entrato in casa, verremmo condannati dalla Corte europea dei diritti dell'uomo". L'ex componente del pool di Mani pulite ha visitato la mostra dell'ANSA sulla mafia allestita nei corridoi della scuola e poi si è concesso ai ragazzi – nessuna dichiarazione alla stampa – per parlare di "Separazione dei poteri ai tempi della globalizzazione". È la conclusione con una due giorni di dibattiti sulla giustizia e sul ruolo dei magistrati della rassegna cinematografica "Cinema e Legalità" organizzata dall'Istituto e cofinanziata dalla Regione.