"Vietare uno stadio a tutti residenti della Sardegna è un atto vile e razzista che offende un intero popolo. Le disposizioni per la vendita dei biglietti comparse nel sito del Palermo Calcio sono lesive della dignità di un’intera comunità. Non si può considerare un intero popolo responsabile di fatti deprecabili, condannabili, ma che in alcun modo possono coinvolgere tutti i residenti della Sardegna, come quelli accaduti a Sassari sabato pomeriggio”. Lo ha dichiarato il deputato di Unidos Mauro Pili in un’interrogazione urgente al Ministro dell'interno Marco Minniti in relazione al divieto di vendita dei biglietti ai cittadini residenti in Sardegna della partita Palermo Cagliari che si giocherà il 2 Aprile allo stadio ‘Renzo Barbera’ di Palermo.
La decisione della prefettura di Palermo e dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive “è grave sotto ogni punto di vista, a partire da quello etico e morale. Aver dichiarato inammissibili le vendite dei biglietti a tutti cittadini residenti in Sardegna non ha precedenti e va respinto senza se e senza ma. Il Ministro dell'interno deve immediatamente fare bloccare quell'odioso e inaccettabile divieto", afferma il deputato sardo.
"Si tratta di un provvedimento decisamente in fondato sul piano giuridico è insostenibile su quello politico. I fatti di Sassari – prosegue Pili – non hanno niente a che vedere con la popolazione sarda. Per questo motivo la decisione dell'Osservatorio, del Prefetto e del Questore di Palermo è un’incomprensibile generalizzazione con le vicende legate a teppisti che umiliano i veri tifosi e sportivi sardi. Spero che la revoca del provvedimento arrivi già nelle prossime ore per evitare ulteriori gravi tensioni. Non vorrei che Minniti oltre a depotenziare l’apparato della polizia in Sardegna volesse far pagare ai Sardi la fallanza nella gestione degli eventi di Sassari, dove un gruppo di violenti ha percorso la Sardegna senza essere stato in alcun modo intercettato né prima né durante il viaggio da un capo all’altro della Sardegna”, ha concluso Mauro Pili.