Un Partito democratico sardo più inclusivo, non solo nelle due liste che saranno presentate lunedì 3 aprile, con uno spazio all'eventuale terza per un'improbabile partecipazione in extremis di Retedem o La Traversata, ma anche nella quotidianità con scelte condivise, a partire dalla nuova sede del Pd, che potrebbe ritornare nella "casa" di Via Emilia. E proprio qui, non a caso, Giuseppe Luigi Cucca, il senatore nuorese candidato alla segreteria regionale, ha presentato la sua visione del Pd.
Sostenuto dall'ex minoranza all'ultimo congresso regionale dem (Renziani ed ex Ds), dai Popolari-Riformisti di Fadda-Cabras e da Sardegna Più Meglio di Roberto Deriu, si prepara a sfidare il deputato Francesco Sanna, sostenuto dall'area Soru. "C'è la volontà di ripartire non da una persona – ha detto nella sua prima uscita pubblica – ma di arrivare ad un partito che superi il confronto tra correnti o sulle beghe di partito e si concentri sui contenuti, società, diritti, territori, economia e progresso", i suoi punti centrali nella mozione per le primarie del 30 aprile. "Sarà necessario il contributo di tutti – ha proseguito Cucca – e il Pd deve prendere nuovamente coscienza del ruolo che svolge come centro di riferimento nello scenario politico". Un messaggio chiaro agli alleati del centrosinistra per non sfilacciare la coalizione che si è imposta nel 2014 al governo della Regione, ma anche un'apertura ai vecchi compagni di viaggio. "Per vincere ancora alle prossime regionali occorre allargare le alleanze alle forze sardiste e autonomiste, in particolare penso al Pd – ha spiegato – riprendendo un dialogo che si è interrotto".
E i rapporti con la Giunta Pigliaru? "Sta lavorando bene e c'è necessità di un sostegno forte, ma bisogna aprire un confronto molto serrato e far sentire la propria voce a Roma in maniera autorevole, altrimenti i risultati tarderebbero ad arrivare". Nel frattempo c'è da concentrarsi sulla campagna elettorale per il congresso regionale e quello nazionale. "Cosa è il confronto pubblico tra due appartenenti dello stesso partito? – chiede allo sfidante Sanna, che ha proposto un faccia a faccia – Non ho problemi ma i tempi sono stretti e non vorrei ridurlo ad un confronto tra avversari". Sarà una campagna mediatica e con i social, rispetto a quella tradizionale, ma già si intravvedono le prime scintille quando ai cronisti dice che tra lui e Sanna la differenza sta nel fatto che lui si sente "un po' meno individualista".