La procura di Genova ha indagato per diffamazione il leader del M5S Beppe Grillo e il deputato Alessandro Di Battista. L'iscrizione nel registro degli indagati viene dopo la querela della candidata sindaco esautorata Marika Cassimatis. I fascicoli sono in mano al pm Walter Cotugno.
Marika Cassimatis, la docente genovese che, una volta vinte le primarie online del Movimento Cinque stelle si è vista esautorare da Beppe Grillo con un comunicato sul blog, si aspetta "il reintegro della lista che mi ha portata a vincere le 'comunarie'. Quel voto, ha detto all'ANSA è stato regolare, secondo la democrazia diretta che è il principio base del Movimento". L'impugnazione della decisione di Beppe Grillo, curata dall'avvocato Francesco Borré, mandata in via telematica alla cancelleria del tribunale civile di Genova qualche giorno fa e depositata in cartaceo oggi, "riguarda la procedura del voto online – ha detto Cassimatis -.
Io ho vinto le primarie con un voto regolare". Il Movimento Cinque stelle non è Grillo, ma "sono idee. Per questo ci spendiamo gratuitamente. Gli uomini possono sbagliare".
Cassimatis è stata 'scomunicata' con un post sul blog di Grillo il 17 marzo scorso. "In qualità di garante del MoVimento 5 Stelle, al fine di tutelarne l'immagine e preservarne i valori e i principi, ho deciso, nel pieno rispetto del nostro metodo, di non concedere l'utilizzo del simbolo alla lista di Genova con candidata sindaco Marika Cassimatis", affermava il blog, secondo il quale "molti" esponenti della lista di Cassimatis "hanno ripetutamente e continuativamente danneggiato l'immagine del MoVimento 5 Stelle". L'ex candidata aveva anche ritenuto lesive alcune dichiarazioni di Di Battista che, in un'intervista video al Corriere della Sera, aveva dichiarato che "ci sono persone non in linea con la nostra lotta" e che, "piuttosto che correre il rischio di ritrovarseli nel gruppo misto qualche settimana dopo, si prende questa decisione".







