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Una scuola sarda, anzi, meglio, una "Iscola Sarda", per garantire a tutti i sardi l'apprendimento e la conoscenza della storia sarda, della lingua sarda e delle condizioni economiche, sociali, politiche e culturali della Sardegna.

La proposta è stata lanciata questa mattina da Oristano e porta la firma di Alternativa Nazionale, la sigla che riunisce già cinque distinti movimenti indipendentisti (Fronte Unidu, Gentes, Progres, Sardigna Natzione e Sardigna Libera) e tiene la porta aperta a tutti quelli che condividono l'obiettivo. "Perché il risultato si raggiunge solo se facciamo massa critica e non andiamo da soli" ha spiegato Cristiano Sabino di Fronte Unidu presentando assieme a Claudia Zuncheddu di Sardigna Libera, Bustianu Cumpostu di Sardigna Natzione, Gianfranco Sollai di Gentes e Gianluca Collu e Sebastian Madau di Progres la bozza del manifesto "Pro S'Iscola Sarda" che elenca 14 "azioni indispensabili per raggiungere il risultato".

"Il diritto allo studio in Sardegna, hanno spiegato, non può essere affidato a una istituzione scolastica che ha come obiettivo la destrutturazione culturale dei sardi e per questo nasconde e cancella la storia, la lingua e le peculiarità culturali dell'isola". Il primo passo, hanno spiegato i promotori del manifesto, spetta alla Regione Sardegna, che basandosi sulla Legge statale 482 del 1999 e sulla Legge regionale 26 del 1997 può e deve fare una nuova legge regionale che renda il sardo lingua ufficiale della Sardegna al pari dell'italiano.