“La mobilitazione per la raccolta firme ha determinato nel Governo la sensazione che se fossimo andati al voto, non gli sarebbe andata tanto bene”.
Così il segretario nazionale della Cgil, Susanna Camusso, questa mattina in assemblea con i lavoratori dell’area industriale di Sarroch (Cagliari) – dove ha sede la raffineria Saras – nell’ambito delle iniziative di sostegno alla campagna referendaria e per la proposta di legge sulla Carta Universale dei diritti del Lavoro.
Secondo la numero uno della Cgil, “il decreto del Governo che abolisce i voucher e recepisce le nostre indicazioni sulla responsabilità in solido del committente negli appalti, è il primo importante risultato da rivendicare per i lavoratori che si sono mobilitati rispetto a questi obiettivi”. Insomma, “è cambiata la discussione nel Paese, nei mesi scorsi si parlava di lavoro per dire che bisognava liberalizzare licenziamenti o perché costava troppo, ma a porre la questione delle condizioni, del fatto che va qualificato e delle garanzie eravamo solo noi”.
L’abrogazione degli istituti per i quali è posto il quesito è, quindi, figlia “della nostra iniziativa”. Nonostante il decreto, ha precisato Camusso, “noi non smobilitiamo, perché se il decreto resta tale siamo punto e a capo, meglio essere un filo diffidenti. E poi perché l’obiettivo non è solo il referendum, vogliamo affermare la carta dei diritti che è stata incardinata nella commissione Lavoro della Camera, il che significa che ci resta anche nella prossima legislatura”.
“Dopo il 17 marzo, giorno in cui il Governo ha abolito i voucher con un decreto legge, abbiamo sentito dichiarazioni di ogni genere e leggende metropolitane come quella per cui non esisterebbero in Italia forme per disciplinare lavori di breve periodo, ma vorrei ricordare che abbiamo una quantità infinita di norme, penso a quelle sugli interinali e i contratti a week end”.
Così il segretario della Cgil, Susanna Camusso, ai cronisti che le chiedevano di commentare le dichiarazioni del ministro Angelino Alfano sul “vuoto normativo” seguito all’abolizione dei buoni lavoro.
“La teoria che viene raccontata per cui tutto il lavoro è occasionale non sta in piedi – ha spiegato la numero uno della Cgil, oggi a Cagliari nell’ambito delle iniziative di sostegno alla campagna referendaria e per la proposta di legge sulla Carta Universale dei diritti del Lavoro – e la mobilitazione continua fino alla traduzione in legge della nostra Carta universale dei diritti del lavoro, perché pensiamo che la precarizzazione del mercato del lavoro è una delle ragioni della crisi del sistema produttivo. Bisogna riprendere ad investire e smettere di sostituire il lavoro strutturato con forme come quelle dei voucher e col nero. Chiudiamo la stagione della filosofia del minor costo del lavoro possibile”, ha concluso Susanna Camusso.