La magia della musica in un contesto paesaggistico da sogno. Torna dall'1 al 10 settembre a Sant'Anna Arresi, sud ovest della Sardegna, il grande jazz internazionale. Giunge alla 32/a edizione 'Ai confini tra Sardegna e jazz', con un filo rosso: la musica come strumento contro le disuguaglianze sociali e le discriminazioni di genere. Il focus è sulle percussioni e la loro evoluzione in un tributo al batterista Max Roach, tra i protagonisti della musica afroamericana del '900, scomparso nel 2007.
E' infatti nel segno del batterista e nello spirito di 'We insist! Freedom now suite', disco-manifesto della lotta per i diritti civili, che si sviluppa il cartellone caratterizzato dalla presenza di donne di prima grandezza. A partire dalla batterista Marylin Mazur attesa il 6 settembre per presentare un'opera prima accompagnata da una orchestra di dodici musiciste. Prevista anche la cantante e percussionista della Costa D'Avorio Dobet Gnahorè, protagonista il 31 agosto nella chiesetta romanica di Palmas (S.Giovanni Suergiu) in occasione dell'anteprima e il giorno seguente sul palco a Sant'Anna Arresi. Il 2 settembre è la volta della pianista svizzera Sylvie Courvoisier con il batterista Kenny Wollesen. Ma tutte le altre formazioni hanno all'interno una presenza femminile.
Sono una quarantina i musicisti che si esibiranno, fra batteristi e percussionisti jazz tra prime assolute e progetti originali. Nomi importanti come Hamid Drake, Joe Chambers oppure Warren Smith, tra i protagonisti di 'M' boom repercussion'. "Lo spirito di Max Roach prenderà forma sul palco con la riproposizione di uno dei suoi capolavori", ha sottolineato Basilio Sulis, direttore artistico dell'Associazione culturale Punta Giara. Musica ma anche laboratori workshop ed escursioni. Il festival è l'occasione per conoscere le bellezze naturalistiche e archeologiche del territorio con itinerari suggestivi.