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"Gli stati membri dell'Unione Europea dovrebbero essere più solidali con l'Italia, la Germania, la Grecia e i Paesi dove arriva il maggior numero di rifugiati e immigrati". Così nel corso della sua visita in Sardegna, il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, che ha parlato di due strade da percorrere per la risoluzione dei problemi determinati dai flussi migratori. "Per quanto riguarda i rifugiati, una soluzione è possibile con il raggiungimento della pace in Siria e attraverso accordi con Turchia e Libia".

Per quanto riguarda invece le migrazioni economiche, "il problema va risolto direttamente in Africa". "La situazione è preoccupante a causa del cambiamento climatico, con il deserto che avanza da nord verso sud e si mangia chilometri e chilometri di terra coltivata, il che significa che la gente deve abbandonare quei luoghi", ha spiegato Tajani. Non solo: "Boko Haram semina il terrore in Nigeria e c'è una situazione di forte crisi economica in Niger, nella Repubblica centro africana, nel Ciad e nella Costa d'Avorio, in Eritrea e in Somalia". Soluzioni? "Credo che si debba lavorare lì, creare dei campi di accoglienza, non come quelli che ci sono in altre parti del Medio Oriente o dell'Africa, veri campi dove si possa vivere, con medicinali, alimenti per bambini, ospedali da campo".

Campi come "vere e proprie città dove si potrebbe restare un anno o due in attesa di rientrare a casa, protetti dalle polizie e dalle forze armate europee per evitare che i mercanti di carne umana trasportino queste persone attraverso il deserto e il Mediterraneo provocando morti e poi continuando a sfruttare queste persone". Ma, per fare tutto questo, ha osservato Tajani, "servono miliardi di euro di investimenti europei, serve una strategia". Il fatto è che "se non interverremo adesso rischiamo di avere flussi migratori di milioni di persone dall'Africa verso l'Europa".