"Non bastassero le solite logiche da clan che hanno poco a che fare con la meritocrazia, rileviamo come le nomine di Stato siano state portate avanti anche grazie a consulenti in pieno conflitto di interessi. E' il caso di Roberto Maglione, dirigente di una delle societa' di reclutamento scelte da Palazzo Chigi e al tempo stesso ex direttore centrale delle risorse umane di Leonardo-Finmeccanica, una delle partecipate che hanno visto un avvicendamento dei vertici meno di un mese fa".
Lo dicono i deputati M5S che con Andrea Vallascas hanno depositato un'interrogazione alla presidenza del Consiglio, al ministero dell'Economia e al dicastero dello Sviluppo economico circa il caso di Maglione, consultant human resources practice di Spencer Stuart, incaricata con la Korn Ferry e la Eric Salmon di valutare le candidature per le poltrone chiave delle aziende di Stato. "Lo status di Maglione secondo noi configura un palese conflitto di interessi. Parliamo di un ex dirigente di Finmeccanica, congedato con una buonuscita da 4 milioni di euro, che ha deciso sul futuro della sua vecchia societa'", spiega Vallascas.
E l'interrogazione rincara: si parla anche di un "presunto coinvolgimento di Roberto Maglione in un'indagine che vedrebbe coinvolti, per appropriazione indebita, 82 dirigenti e dipendenti di Finmeccanica, durante la gestione di Giuseppe Orsi". Infatti, "gli indagati, tra il 2010 e il 2015, avrebbero evaso imposte, per un ammontare di circa 135milioni, trasferendo all'estero una societa' del gruppo". "Il coinvolgimento di Maglione nelle nomine non ci appare soltanto inopportuno, ma addirittura invalidante. Vedremo cosa avra' da risponderci in tal senso il governo", chiude Vallascas.







