Il nodo è ingarbugliato e sarà sciolto entro domani. In ogni Regione il candidato alla segreteria del Pd, Matteo Renzi, chiede di avere una sola lista collegata al suo nome. E ovunque sarà così. Ma non in Sardegna, dove invece i gruppi a sostegno del segretario nazionale uscente sono due: da una parte i renziani e soriani che nell'Isola (dove il 30 aprile si vota anche per eleggere il segretario regionale) sostengono due candidati diversi, rispettivamente il senatore Giuseppe Luigi Cucca e il deputato Francesco Sanna; e poi i popolari riformisti che a livello regionale sostengono Cucca.
A decidere entro domani sarà proprio l'ex premier che per dare un segnale di coesione nei territori aveva chiesto che le liste fossero unitarie. E ora, a rischiare l'esclusione dai 26 posti riservati alla Sardegna nell'Assemblea nazionale sono proprio i popolari riformisti, ovvero la corrente capeggiata da Cabras e Fadda più influente nell'Isola. Una simile eventualità potrebbe avere ripercussioni a livello regionale dove in corsa sono Cucca – proposto dai renziani, dagli ex Ds, che a livello nazionale appoggiano Orlando, sostenuto appunto da Cabras-Fadda – e Francesco Sanna (soriani).
Al momento la situazione per la corsa all'Assemblea nazionale è questa: due liste per Renzi (renziani-soriani, sicuri, e popolari-riformisti in forse); Andrea Orlando è sostenuto da una lista che comprende gli ex Ds, la Rete Dem (esclusa dal congresso regionale); Michele Emiliano, che pur essendo andato male nel voto degli iscritti, è comunque riuscito a presentare la lista a Sassari, Oristano e Cagliari.