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"Spingere molto forte sulla crescita per creare imprese e lavoro".

E' la ricetta del ministro del Lavoro Giuliano Poletti per uscire dalla lunga crisi che ha portato l'Italia in cima alle classifiche europee della disoccupazione giovanile e in coda a quelle dello sviluppo e del benessere. Ricetta che il ministro ha illustrato oggi a Santa Caterina di Pittinuri, in provincia di Oristano, intervenendo a una tavola rotonda organizzata in occasione dell'assemblea di Generazioni Legacoop Sardegna.

"L'Italia è un paese pieno di opportunità", ha detto Poletti ricordando che resta comunque il secondo paese manifatturiero in Europa e che i dati Istat hanno certificato 700 mila posti di lavoro in più, quasi tutto dipendente. "La nostra scelta è quella di alleggerire il costo del lavoro e aumentare i salari, ma dobbiamo fare i conti con i servizi che lo Stato deve continuare a dare ai cittadini", ha ribadito più volte ricordando la pesante eredità di una politica fondata sull'aumento della spesa pubblica e sul conseguente aumento delle tasse che ha fatto molto male al paese. E a proposito di tasse, il ministro ha anche confermato che tutto il Governo è convinto che l'Iva non debba essere aumentata, ma che bisogna comunque tenere in equilibrio il bilancio pubblico. Secondo Poletti l'Italia non deve ripartire da zero perché qualche passo in avanti è già stato fatto, per esempio con Garanzia giovani e la misura Self Employment che permette di aiutare i giovani che anziché cercare un lavoro se lo costruiscono da soli.

"Ora – ha concluso – un giovane che interrompe o finisce gli studi non può contare sull'aiuto di nessuno, dobbiamo fare in modo che i servizi pubblici si facciano carico del problema e lo accompagnino in questo percorso".