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Casi di firme false hanno caratterizzato diverse elezioni negli ultimi anni, soprattutto regionali. Ecco i principali. REGIONALI LAZIO 2005 – La lista Alternativa Sociale che faceva capo ad Alessandra Mussolini viene in un primo momento esclusa dal Tar del Lazio dalle elezioni regionali del 2005, che verranno poi vinte dal candidato del centrosinistra, Piero Marrazzo. L'ex parlamentare vince però il ricorso e la sua lista viene riammessa perchè il numero delle firme "prive di sospetti" superava la quota minima richiesta. REGIONALI LOMBARDIA 2010 – Tre ex consiglieri regionali lombardi sono stati condannati per il caso delle circa 900 firme ritenute false a sostegno del listino dell'ex governatore Roberto Formigoni e della lista Pdl per le elezioni regionali lombarde del 2010. E' stato invece assolto assolto "per non aver commesso il fatto" dalla Corte d'appello di Milano l'ex presidente della Provincia, Guido Podestà, che in primo grado era stato condannato a due anni e nove mesi di reclusione. REGIONALI PIEMONTE 2010 – La Lista Pensionati per Cota, che sosteneva la candidatura del leghista Roberto Cota alle elezioni regionali del Piemonte nel 2010, è stata dichiarata nulla per firme false dal Tar ed il suo sottoscrittore, Michele Giovine, è decaduto da consigliere regionale in seguito alla condanna definitiva per il reato. La Lista aveva raccolto 27mila voti a sostegno di Cota, diventato poi governatore. Nel 2014 il Tar del Piemonte annulla le elezioni del 2010, sancendo la fine anticipata della legislatura regionale REGIONALI PIEMONTE 2014 – Non si è ancora concluso il caso delle firme raccolte a sostegno della candidatura dell'attuale presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, nel 2014. Nel marzo del 2016, l'udienza preliminare a Palazzo di Giustizia di Torino si è conclusa con nove patteggiamenti e un rinvio a giudizio (attivisti e funzionari del Pd hanno concordato pene che spaziano dai 5 a 12 mesi di reclusione con la condizionale). E' stata quindi disposta la cancellazione di 308 firme pro-Chiamparino e si è aperto un procedimento davanti al tribunale civile, che potrebbe portare alla decadenza di 9 consiglieri dem. L'udienza davanti al Tar Piemonte è in programma il 3 maggio.