Un appello farneticante e demenziale è apparso su L’informale, un sito sionista che demonizza come “aggressiva” la campagna BDS contro la Technion – portata avanti dalle studentesse e dagli studenti di Torino – e che glorifica i peggiori criminali della storia come ad esempio il terrorista Ariel Sharon, che fu l’ideatore dell’orrenda strage di palestinesi e libanesi nei campi di Sabra e Chatila. Persino la Commissione delle Nazioni Unite suggerì le dimissioni di Sharon, mai attuate.
 
Il 31 dicembre 1983, durante il discorso di fine anno, il Presidente della Repubblica Italiana Sandro Pertini, dopo essere stato a Sabra e Chatila, condannò con dure parole gli esecutori dell’eccidio di massa: «Io sono stato nel Libano. Ho visto i cimiteri di Sabra e Chatila. È una cosa che angoscia vedere questo cimitero dove sono sepolte le vittime di quell’orrendo massacro. Il responsabile dell’orrendo massacro è ancora al governo in Israele. E quasi va baldanzoso di questo massacro compiuto. È un responsabile cui dovrebbe essere dato il bando dalla società». Giusto per ricordare chi sono gli “eroi” dei sionisti.
 
L’appello è firmato da Barbara Pontecorvo, presidente dell’associazione “Solomon-Osservatorio sulle Discriminazioni” e aggredisce violentemente un'attivista milanese del BDS, oltre a intimare alle autorità politiche milanesi di impedire la partecipazione ai sostenitori del movimento BDS al corteo del 25 aprile.
 
Senza senso del ridicolo, i sionisti cercano di capovolgere la realtà com’è loro costume.
 
Il 25 aprile è di tutti i democratici, gli antifascisti, in particolare di quelli che sostengono i movimenti di liberazione di popoli sotto occupazione, come i sionisti fanno da oltre 70 anni coi palestinesi. Oggi, in primo luogo, di quei movimenti che sostengono la lotta di liberazione del popolo palestinese dalla occupazione sionista, razzista e genocida. Gli estensori di questo appello vile e delirante, pretendono di intimidire le istituzioni reclamando spudoratamente l'esclusione dall'esercizio della democrazia di chiunque ostacoli il processo di colonizzazione di Palestina.
 
Riteniamo il BDS un mezzo di lotta scelto dai palestinesi e che noi, insieme alle altre forme, sosteniamo senza se e senza ma. Così come portiamo la nostra solidarietà all’attivista vilmente aggredita, come tutti quelli che si schierano contro l’occupazione e sostengono la resistenza.
 
Anche questo 25 aprile saremo in piazza a dire no alla presenza sionista nel corteo che ricorda la Resistenza italiana contro ogni forma di oppressione.
 
Contro l’occupazione, con la resistenza.
 
Dal blog: Palesina Rossa