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Sagome di corpi assassinati distese a terra contornate con gessetti colorati, a simulare la scena di un delitto e le rilevazioni della scientifica. Ancora: abiti da sposa da uomo e da donna appesi alle finestre, perché è soprattutto tra le quattro mura che le donne trovano la morte per mano di un uomo. Da Monterey, in California, a San Teodoro, passando per Nuoro, Olbia, Onifai l'arte diventa strumento per denunciare uno dei mali del tempo: la violenza e il femminicidio.

I passanti si fermano a guardare, si fanno sagomare, nascono piccoli dibattiti. "E questo è lo scopo, parlarne, perché i panni insanguinati di sangue non si lavino in famiglia", spiega all'ANSA Nietta Condemi De Felice, artista originaria di Orune, ideatrice assieme a Sebastiana Falchi Martinez, fotografa sassarese che vive in California, di "Don't touch my brain", Non toccare la mia mente. Andata in scena per la prima volta per le strade della California si è spostata in Sardegna dove ha coinvolto l'istituto d'arte di Nuoro, il Comune di Onifai, il centro antiviolenza di Olbia. Studenti, insegnanti, sindaci, in tanti si prestano a distendersi a terra, a farsi segnare la sagoma per lasciare su vicoli, san pietrini, marciapiedi, androni, scale, pianerottoli, avvallamenti, battigie la propria impronta. "Abbiamo scelto il linguaggio dell'arte per sensibilizzare su questo tema e lanciare un messaggio di rinascita e speranza", sottolinea Nietta Condemi De Felice.

L'iniziativa sta prendendo sempre più piede sul web con artisti e persone da tutto il mondo che postano su Facebook o Instagram la foto di una sagoma d'artista accompagnata dalla scritta: "Ci sono anche io, Don't touch my brain" seguito da nome, cognome e città. L'evento si sposta il 21 aprile a San Teodoro, in piazza Gallura. La giornata si chiude al Teatro comunale con un convegno coordinato dalla giornalista Carmina Conte sul tema: "La violenza e gli effetti collaterali sugli affetti e sulla società". Intervengono l'antropologo Bachisio Bandinu, la naturopata Patrizia Cossu, la scrittrice Giovanna Mulas, l'avvocata Mariagrazia Corrias, la psicologa Carla Concas e la presidente del Centro anti-violenza di Olbia Patrizia Desole.