Le autorità locali e nazionali "spesso non possiedono la capacità necessaria per attuare in modo efficiente ed efficace" i fondi strutturali, e "hanno difficoltà a mantenere personale qualificato, che tende a preferire lavori meglio retribuiti nel settore privato". Per questo il Parlamento europeo chiede alla Commissione Ue di fornire maggiore e più trasparente assistenza tecnica agli Stati membri e agli enti locali, in modo che questi possano massimizzare l'impatto sul territorio delle risorse europee messe a disposizione. La richiesta è contenuta in una bozza di risoluzione approvata a larghissima maggioranza (36 'sì', 1 'no') dalla commissione Sviluppo regionale dell'Eurocamera, che dovrebbe essere validata dall'aula alla plenaria di maggio. "L'assistenza tecnica agli Stati membri, oltre a contribuire all'ottimale programmazione delle risorse messe a disposizione dalla Ue, può anche diventare uno straordinario strumento di formazione della classe amministrativa e burocratica", commenta Andrea Cozzolino (Pd), relatore ombra della risoluzione per il gruppo S&D. "L'assistenza va sempre più avvicinata ai bisogni delle realtà locali, che, da un lato, vedono accresciute le proprie responsabilità e, dall'altro, sono così in grado di sfruttare appieno la politica di coesione", aggiunge.
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Fondi Ue, Pe: "Più supporto a Stati per uso politica coesione"
