La Cisl è pronta alla mobilitazione, anche di piazza, se non sarà ridisegnato il futuro dell'Isola. Nella relazione di apertura del XII congresso regionale del sindacato, a Chia davanti alla leader nazionale Annamaria Furlan e a 180 delegati, in rappresentanza di 145.000 iscritti, il segretario generale Ignazio Ganga ha sottolineato il momento difficile che attraversa la Sardegna, caratterizzato da un mercato del lavoro che registra "450 mila disoccupati o inoccupati, dove un giovane su 4 è scolasticamente disperso e coloro che non studiano né lavorano sono 81 mila".
Secondo il numero uno della Cisl sarda, che domani verrà riconfermato alla guida, sono cinque i fattori indispensabili per sostenere lo sviluppo: "la disponibilità di saperi e quindi delle fabbriche di conoscenze; buona accessibilità al credito; energia a basso prezzo; un sistema di servizi pubblici efficiente e radicato sul territorio; un sistema di trasporti dinamico e a costi competitivi".
"La sfida è ridisegnare il futuro di quest'Isola, ma con la collaborazione di tanti – spiega Ganga – evitando soliloqui che non aiuteranno a far uscire la nostra terra da questo grave periodo. Per uscire dalla crisi e produrre un cambiamento reale e duraturo, che non riguardi solo qualche gruppo di persone, magari privilegiate da una condizione di partenza favorevole, dobbiamo ripensare a un modello economico, anche in Sardegna, avendo una visione più collaborativa e generosa in cui il lavoro e un'impresa socialmente responsabile assumano nuova centralità".







