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Detenzione e traffico organizzato di rifiuti pericolosi. Sono queste le ragioni che hanno fatto scattare oggi il sequestro preventivo di un'area del Consorzio industriale di Sassari. Il provvedimento d'urgenza è stato richiesto dalla Dda di Cagliari ed è stato eseguito dagli uomini del Nucleo investigativo regionale del Corpo forestale.

Sotto chiave è finita un'area di circa un ettaro che ricade nel Comune di Porto Torres, in cui si trovano dei vasconi in cemento armato con all'interno oltre cinquemila metri cubi di oli usati, chiamati oli di sentina, di provenienza navale. Indagato il direttore generale del Consorzio Luigi Pulina. Secondo quanto accertato dagli investigatori, il Consorzio non aveva autorizzazione al trattamento e allo smaltimento dei rifiuti pericolosi.

Le indagini che hanno portato al sequestro dell'area del Consorzio industriale di Sassari sono partite alcuni mesi fa da due segnalazioni ricevute dall'Arpas e dal settore ambiente della Provincia di Sassari. A marzo gli uomini del Nucleo investigativo regionale del Corpo forestale hanno eseguito una ispezione, verificando il contenuto dei vasconi in cemento armato. I "contenitori", da quanto emerso durante gli accertamenti, erano fatiscenti. Parte del materiale sarebbe sarebbe stato trasferito in altri centri di smaltimento, senza che il Consorzio avesse le autorizzazioni per farlo. Le indagini non sono ancora concluse.