Indirettamente e non sappiamo quanto, lo stato d’Israele favorisce l’Isis nel suo rafforzamento contro i movimenti sciiti impegnati da diversi anni ad opporsi allo stato islamico, infatti all'alba di ieri una forte esplosione e vari incendi hanno interessato una zona vicina all'aeroporto di Damasco.

Nel mirino dell'incursione c'erano i magazzini e i sebatoi di carburante per le milizie sciite di Hezbollah da anni impegnate a combattere lo stato islamico del Daesch o isis.

Un'enorme esplosione si è verificata vicino l'aeroporto di Damasco, lo ha reso noto l'Osservatorio siriano per i diritti umani. "L'esplosione è stata enorme ed è stata sentita a Damasco", ha riferito Rami Abdel Rahman, il responsabile dell'ong.

 L'aeroporto di Damasco si trova a 25 chilometri dalla capitale siriana. Il sito filogovernativo Damascus Now scrive che l'esplosione si sarebbe verificata nella zona di Seventh Bridge. E la tv al Manar, vicina a Hezbollah, accusa Israele.

Con una indiretta conferma il ministro israeliano dell'Intelligence, Yisrael Katz, ha detto l'azione in Siria, è coerente con la politica di Israele. "Stiamo agendo per impedire il trasferimento di armi sofisticate dalla Siria a Hezbollah in Libano tramite l'Iran", ha detto Katz alla radio dell'esercito. "Quando riceviamo serie informazioni sull'intenzione di trasferire armi a Hezbollah, agiamo.

 Questo incidente è totalmente coerente con questa politica".