"Il futuro della nostra città è legato alla capacità di dare ad essa un’anima. Bisogna riscoprire e valorizzare l’identità e la specificità per favorire la crescita e lo sviluppo. Assemini è sempre più una città dormitorio abbandonata al destino. Il Sindaco non governa e la sua maggioranza non ha indirizzo politico. La sardità, per loro, è solo uno strumento" – Lo afferma Massimo Carboni, portavoce del comitato 'ViviAssemini'.
"Il 28 aprile ricorreva “Sa die de sa Sardigna”, ma ad Assemini non si è tenuta alcuna iniziativa. Nemmeno una lettera agli studenti, troppo spesso ignari o un messaggio sul sito istituzionale. Le poche iniziative che faticosamente erano state avviate in passato sono state cancellate – prosegue – Assemini è stata indirizzata nel vuoto e piegata agli interessi dei grandi gruppi economici. La classe dirigente si è mostrata inadeguata davanti alle sfide che i processi storici pongono al nostro livello di governo, rafforzando lo stesso sistema che contestano".
"Non si può sostenere di amare la Sardegna ed al contempo infischiarsi della propria città. Non si può ancora sperare che le scelte verticistiche risolvano tutti i problemi. Perché – conclude – così facendo, si affievolisce la specificità locale e le sue risorse più intime, affermando nuove forme di centralismo utili solo ad alimentare la banalità delle personali ambizioni mediatiche preelettorali".