Ha truffato centinaia di automobilisti per decine di migliaia di euro che nel corso di alcuni anni le avevano affidato il disbrigo delle pratiche delle loro auto, dal semplice pagamento del bollo alla rottamazione, dalla radiazione al passaggio di proprietà, volture, pratiche di immatricolazione, radiazioni dal P.R.A. tasse di circolazione. G.C. 73enne di Perfugas (Ss), era la titolare di una’agenzia di pratiche d’auto a Sassari, che aveva aperto dopo una sua esperienza lavorativa all’Aci e dalla quale era stata licenziata. Incassava i soldi dei clienti, ma non li versava all’Aci ed all’Agenzia delle Entrate.
L’inchiesta, condotta dal capo della Squadra Mobile di Sassari, Bibiana Pala, su delega del pm Giovanni Porcheddu, prese avvio a seguito delle numerose denunce presentate in Questura da ignari cittadini nei confronti dell’Agenzia di cui la donna è amministratrice e legale rappresentante, alla quale si erano rivolti appunto per il disbrigo delle pratiche. I poliziotti hanno scoperto che la donna,
tra il 2010 al 20014, facendo credere ai clienti che l’Agenzia fosse convenzionata con l’Ente Pubblico si era indebitamente impossessata delle somme incassate a titolo di acconto e saldo competenze relative alle pratiche senza mai aver portato a termine gli adempimenti amministrativi conseguenti e sottraendo ai titolari tutta la documentazione originale come le carte di circolazione, i certificati di proprietà, rogiti di passaggi di prorietà, bolli.
Il tutto venne scoperto perché i clienti iniziarono a ricevere le richieste di pagamento delle tasse relative agli anni i cui versamenti erano stati effettuati presso l’Agenzia ovvero di veicoli di cui ritenevano di aver ceduto la proprietà o radiato dal Pubblico registro automobilistico. Gli accertamenti svolti e la perquisizione dei locali dell’Agenzia e dell’abitazione della73enne ha permesso di recuperare centinaia di cartelle per pratiche di trasferimento di proprietà di auto, mai completate, pertinenti quindi ai reati contestati e documentazione originale di proprietà dei numerosi querelanti.
L’indagine, difficile perché è stata necessaria la verifica di centinaia di documenti relativi a numerosi anni passati, ha permesso di accertare che G.C. ha realizzato un ingiusto profitto quantificato di decine di migliaia di euro e ha permesso al pm di formulare nei suoi confronti l’accusa di truffa aggravata con abuso di prestazione d’opera.