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“Oggi a mente fredda, mi rendo conto che i fatti successi ieri durante la gara degli allievi erano sicuramente premeditati. Non dò colpa alla società del Gergei ma certi ‘atleti’ facenti parte la gara non meritano di stare in un rettangolo di gioco”. Lo dice Fabrizio Melis, direttore sportivo del Gsd Assemini commentando la rissa accaduta ieri pomeriggio nel corso della partita della categoria “Allievi provinciali” tra l’Assemini ed il Gergei. E’ bene ricordare che stiamo parlando di una partita tra ragazzi tra di 16 anni.
 
Una gara assolutamente ininfluente sotto il profilo della classifica per entrambe le squadre, ma a 10 minuti dal termine, mentre il Gsd Assemini vinceva per 3-2, si è scatenato il finimondo, con l’aggressione di un ragazzo biancorosso, a terra per un infortunio, colpito alle spalle da un calcione sferrato da un avversario del Gergei (di cui evitiamo di fornire elementi riconducibili alla sua identità perché minore). Qui scoppia il finimondo che costringe l’arbitro, una ragazza, a decretare la fine delle ostilità, questa volta non sportive, ma da far west. Vola un pugno in faccia a gioco fermo. Intervengono i carabinieri del paese per sedare gli animi, il presidente del Gergei è in lacrime per l’accaduto, il mister viene portato via in ambulanza per un attacco cardiaco. E mentre i ragazzi e i dirigenti dell’Assemini restano chiusi negli spogliato per due ore, si scatena la rissa anche tra componenti della stessa società ospitante.
 
“Non ho mai visto scene del genere, oserei dire apocalittiche –spiega Fabrizio Melis -, entrate con i tacchetti sulle gambe di proposito per spezzare le caviglie, un atleta in terra dopo aver subito un fallo di gioco, arriva l'avversario e con violenza gli da un calcione sulla schiena. Quale è lo scopo del calcio? Vedere il mister del Gergei portato via in ambulanza, un presidente talmente amareggiato in lacrime, carabinieri per calmare gli animi dei ragazzi: questo si può chiamare sport?”, si domanda il Ds della Gsd Assemini, che non attribuisce nessuna colpa per l’accaduto ai dirigenti del Gergei.
 
Poi oltre al danno la beffa, cornuti e mazziati, ma è meglio dirlo in sardo, ‘a pizzus de is corrus cincu soddus puru’. “Senza parlare del referto consegnatomi dal direttore di gara: oltre al danno subito la beffa con 5 espulsi”, spiega Melis. “Capisco la paura dell'arbitro (una ragazza, ndr) dopo tutto il trambusto fischiare 8 minuti prima la fine della gara, ma sinceramente i provvedimenti disciplinari presi nostri confronti li trovo veramente ingiusti”. 
 
Non si conoscono al momento i dati refertati dalla direttrice di gara nei confronti della società ospitante, ma certamente quella di ieri non è stata una giornata di sport. Per un ragazzo in particolare.