Sulla rivoluzione dell’elisoccorso in Sardegna, e in particolare sulla continua necessità della classe politica regionale di fare una propaganda pubblicitaria a cui ultimamente siamo sottoposti mediaticamente e, nonostante molti punti cardine siano ancora da chiarire, interviene il Conapo, sindacato autonomo dei Vigili del fuoco.
"E’ da qualche mese – si legge in una nota – che assistiamo all’incessante propaganda pubblicitaria sulla rivoluzione del servizio di elisoccorso che, con un bando di oltre 90 milioni di euro per i prossimi 8 anni. sarà affidato ai privati e proporzionalmente con costi quasi triplicati rispetto a quanto speso attualmente, ma di contro facendo cessare il servizio di elisoccorso integrato, svolto finora dai Vigili del Fuoco, frutto di accordi risalenti al 2000, che è stato menzionato anche a livello europeo come un fiore all’occhiello in materia; l’unico HETMS (Servizio di Emergenza Tecnico Medico con Elicottero) realmente esistente".
Un modello che dovrebbe essere esteso in tutto il territorio nazionale che, oltre a garantire un’alta professionalità, perché prevede e consente l'immediata e simultanea attivazione di strutture rispettivamente deputate al servizio di soccorso pubblico e al servizio di soccorso sanitario, mediante la loro “fusione” operativa, realizzata attraverso equipaggi misti e di specifici accordi operativi abbasserebbe notevolmente soprattutto i costi della pubblica amministrazione.
"Che il servizio in convenzione con il privato costi cifre che la collettività Sarda non può più permettersi se ne sono accorti tutti, tranne la politica che ha la responsabilità di decidere e gestire l’economia pubblica" esordisce Pietro Nurra Segretario Provinciale del Conapo , “non comprendiamo perché non si punti a migliorare, potenziando, quindi investendo e apportando i dovuti correttivi con l’aumento di ulteriori basi con un servizio (HETMS) che ha già maturato l’esperienza e messo in luce le peculiarità e i vantaggi di avere nell’immediatezza su uno scenario incidentale, sia la componente medica sia la componente tecnica per l’intervento di soccorso tecnico urgente quali gli elisoccorritori VVF o i sommozzatori VVF per gli interventi a mare e acquatici in genere ; un servizio pubblico unico in Europa per la sua professionalità e versatilità d’intervento a vantaggio di un risparmio di costi e la garanzia di un’elevata professionalità".
A dimostrazione di ciò, infatti, l’elisoccorso dei Vigili del fuoco in Liguria è rimasto attivo in convenzione fino al 2019 oltretutto quest’ultima Regione, addirittura, ha ritenuto conveniente ed opportuno acquistare un elicottero e affidarlo in gestione ai Vigili del fuoco, aspetto che conferma e rende facilmente l’idea dei vantaggi anche di natura economica che ne derivano, ma qui’ in Sardegna si è preferito imbattersi in un costoso appalto da dare completamente in pasto ai privati .
"Non comprendiamo – prosegue Pietro Nurra – come un servizio altamente professionale a costi nettamente inferiori svolto attraverso la pubblica amministrazione, garantito tramite i vigili del fuoco il quale, avrebbe permesso di far risparmiare milioni di euro utili ad esser reinvestiti per scongiurare la chiusura di alcuni reparti ospedalieri in alcune realtà della regione o migliorare il servizio reso nei pronto soccorso che, in alcuni casi rasentano anche le 8/10 ore di attesa prima di esser visitati o per accorciare le lunghe liste di attesa per i servizi specialistici, non sia stato minimamente preso in considerazione prosegue Pietro Nurra.
"Molti aspetti ancora da chiarire, come ad esempio le piazzuole di atterraggio, ad oggi in tutta la Sardegna vi è una sola piazzuola certificata, aspetto basilare in termini di sicurezza per un servizio primario di elitrasporto, che punta di fatto sulla capillarità e distribuzione territoriale del servizio così come per il volo notturno, è bene precisare che tale servizio sarà esclusivamente di elitrasporto da “elisuperficie” a “elisuperficie” o da aeroporto ad aeroporto e non per quanto riguarda le operazioni di soccorso come ad esempio su di incidente stradale come invece sembrerebbe passare il messaggio, ribadiamo comunque che attualmente è una risorsa per la nostra Regione, troviamo assurdo invece che il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ancor oggi nel 2017 non si sia dotato delle strumentazioni e del numero di piloti necessari per far volare di notte i propri elicotteri in caso di necessità di soccorso e
questo problema è già stato sollevato a livello nazionale dal CONAPO".
Ultimo ma non in termini di importanza il soccorso a mare, ad oggi la competenza del soccorso a mare secondo il decreto 662/94 attribuito alle capitanerie di porto, la quale, in alcune operazioni si è avvalsa della collaborazione dei VVF che, con i Sommozzatori in assetto elisoccorso garantiscono il soccorso sia di superficie che subacqueo attraverso rigidi protocolli improntati sulla sicurezza, così come ai fini della sicurezza viene modificato l’assetto del velivolo impiegato in tali operazioni , non comprendiamo quindi con quale tipo di personale abilitato e relativo assetto di velivolo si voglia garantire il soccorso a mare
come dichiarato.
Alla fine sostanzialmente si parla di razionalizzazione, ma molto spesso assistiamo ad una politica che spinge sempre per eliminare il pubblico ed immettere definitivamente il privato con un aumento esponenziale dei costi.
"Una piccola considerazione alla politica che spinge in questa direzione, come CONAPO proponiamo che si prenda in seria considerazione di integrare i vigili del fuoco nella “rivoluzione” del sistema di elisoccorso Sardo, anche valutando (come già avvenuto in Liguria) l’acquisto di un elicottero da affidare ai VVF, al fine di avere un eccellente servizio con un congruo risparmio da reinvestire in tutti i servizi sanitari per i cittadini della regione che purtroppo ogni giorno tastano con mano automediche al collasso, pronto soccorso al collasso, ospedali al collasso o in chiusura e le lunghe liste di attesa per le prestazioni specialistiche quindi il soccorso sanitario in generale" conclude Nurra.