Le associazioni delle persone con disabilità o con difficoltà Vosm, Asap, Aism, Asampa, Parkinsoniani di Nuoro, Saspo, Rp Sardegna onlus, Cittadinanza attiva, Fish-Sardegna Onlus e Asbi, hanno manifestato questa mattina davanti all'Assessorato regionale della Sanità, a Cagliari, per rivendicare "la qualità sociale e riaffermare il diritto all'autonomia personale".
In particolare, i manifestanti chiedono la modifica delle ultime direttive della Asl unica che all'insegna del risparmio, ha centralizzato l'acquisto delle protesi che "non vengono più collaudate dal medico fisiatra e quindi in caso di difformità dalle prescrizioni si creano disagi agli utenti".
"Assistiamo anche ad affidamenti di ausili usati e sanificati che vengono recapitati a casa senza il collaudo – dice Nicola Grandesso, presidente Asap – Il tariffario rispetta la normativa ma occorre vedere caso per caso se rispetta l'effettiva prescrizione: ma chi lo fa se viene meno il collaudo finale?". "Rivendicano il diritto ai servizi di riabilitazione che favoriscono il soddisfacimento dei bisogni della vita quotidiana e supportino e la cura delle relazioni sociali, delle attività lavorative, culturali e sportive – aggiunge Paolo Kalb, presidente Vosm Sardegna – Vogliamo che sia ripristinata la vecchia normativa anche perchè spendere bene oggi per una protesi personalizzata significa risparmiare domani nelle prestazioni riabilitative sanitarie con ricadute positive per il benessere e l'autonomia personale". Ma l'assessore Luigi Arru rassicura: "Proseguiremo la verifica già avviata di tutti i passaggi della nuova gestione unificata dei presidi e ausili ortopedici e la conformità al capitolato di gara in capo all'Ats".
"Capisco le vostre preoccupazioni – ha detto Arru incontrando i manifestanti – e la gara unica, che comprende vari servizi tra i quali la sanificazione, è stata fatta per venire incontro alle esigenze delle persone in carrozzina e non certamente per creare disagi. Alcuni problemi sono legati ancora alla precedente gestione del servizio nelle singole Asl, ma unificare non significa non tener conto delle esigenze delle singole persone con disabilità".