"In queste ore si sta assistendo a una discussione surreale, tanto da provocare un allarme ingiustificato nei clienti, circa lo strumento dell’ingiunzione fiscale, a cui i Gestori – tra cui Abbanoa – possono ricorrere in caso di clienti plurimorosi con i quali non si è riusciti ad arrivare ad alcuna soluzione di pagamento del debito". Così Abbanoa replica alle accuse di questi giorni fatte da i consiglieri regionali Antonio Gaia, Daniele Cocco, Emilio Usula, Paolo Zedda e Anna Maria Busia per una presunta autorizzazione da parte del Ministro dell'Economia all'Azienda riguardo al pignoramento dei conti correnti di alcuni cittadini sardi.
"Nulla hanno da temere i clienti (la stragrande maggioranza) in regola con i pagamenti" risponde in una nota Abbanoa. "L’ingiunzione fiscale va a colpire chi, in debito da svariati anni, non corrisponde quanto dovuto pur avendo usufruito del servizio idrico (potabilizzazione, distribuzione e depurazione degli scarichi), clienti che Abbanoa non riesce a raggiungere in altro modo".
"Quello del pignoramento è l’atto estremo, a cui si arriva solo ed esclusivamente in caso di morosità alte e conclamate contro le quali nessuno strumento ha consentito ad Abbanoa di recuperare quanto dovuto. L’ingiunzione fiscale permette di recuperare il dovuto ed è uno strumento verso il quale è possibile far opposizione: i clienti hanno infatti 30 giorni per presentare una contestazione".
Proprio per evitare di arrivare a questo atto estremo Abbanoa ha messo a disposizione tutti gli strumenti per arrivare a una regolarizzazione:
1. Assistenza telefonica a 360 gradi (Numero verde 800 062 692)
2. Servizi a chilometro zero (direttamente da casa)
3. Nuovi metodi di pagamento (Sportello Online o App per smartphone, per esempio)
4. Servizio di conciliazione
5. Soluzione negoziata per i condomini
6. Rate amiche con sottoscrizione dei piani di rientro allo Sportello
"Il Ministero dell'Economia – conclude l'Azienda – due anni fa ha infatti autorizzato alcune società del servizio idrico, tra cui Acea e Abbanoa, a riscuotere i crediti con iscrizione a ruolo ma è proprio per non arrivare a questa ultima azione, che comporterebbe il recupero coattivo del credito, che Abbanoa ha messo a disposizione tutti gli strumenti possibili per raggiungere la clientela che non paga. Sul provvedimento del Ministero dell’Economia, il 20 aprile del 2016, si è già espresso il Tar confermando la legittimità e bocciando la richiesta di sospensiva.







