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L’amministratore delegato di Sardegna Resort s.r.l. Mario Ferraro ha presentato lo scorso 10 maggio le “osservazioni” per conto del gruppo societario al disegno di legge regionale in materia urbanistica ed edilizia. 
 
"Pretende di poter realizzare due nuovi complessi ricettivi a Porto Volpe e al Pevero entro la fascia costiera dei 300 metri dalla battigia marina oltre a realizzare anche ulteriori aumenti volumetrici delle strutture esistenti, sempre entro la fascia costiera di massima salvaguardia" – E' l'accusa del Gruppo d’Intervento Giuridico onlus.
 
"Il motivo è semplice, 'grazie agli aumenti delle cubature ottenuti con i precedenti Piani casa, il nostro fatturato è aumentato da 70 milioni a 130 milioni dal 2010 al 2013, son state le parole dell'amm. delegato. Rende bene speculare sulle coste sarde – e prosegue – come ben noto, l’operazione immobiliare, anche su puntuali esposti del Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, è oggetto di un procedimento penale aperto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania per violazione delle normative di tutela costiera, in particolare del piano paesaggistico regionale. Infatti, è incostituzionale ogni previsione normativa che preveda nuovi mattoni nella fascia di salvaguardia integrale dei 30 metri dalla battigia marina".
 
"Se alla Qatar Investment Authority, i padroni della Sardegna Resorts, non piacciono le nostre leggi e la nostra disciplina di salvaguardia costiera, possono serenamente andare a piantar mattoni nel deserto arabico – e conclude – ora Giunta e Consiglio regionali, amministratori locali, tutti i sardi dimostrino di non avere gli anelli al naso.  Dal canto nostro, insieme ai tanti cittadini che hanno a cuore la loro Terra, continueremo la nostra battaglia per la difesa delle nostre coste e del nostro futuro".