Nuova bagarre in Consiglio per l'ennesimo ribaltone che rischia di trasformarsi, ancora una volta, in una battaglia legale tra aspiranti consiglieri regionali dopo la sospensione inflitta a tre esponenti politici a seguito della condanna per peculato aggravato nel primo maxi processo sull'uso illecito dei fondi destinati ai gruppi.
Mercoledì 17 maggio si conoscerà chi tra i due sindaci di San Nicolò D'Arcidano, Emanuele Cera, e di Paulilatino, Domenico Gallus, prenderà il posto di Oscar Cherchi (Fi), uno dei tre consiglieri sospesi in base alla legge Severino, con lui Mario Floris (Uds) e Alberto Randazzo (Fi). L'organismo presieduto da Eugenio Lai (Art.1-Sdp) si riunirà alle 11.30 per la presa d'atto del decreto di sospensione e l'avvio della surroga.
Mentre è tutta in discesa la sostituzione di Floris e Randazzo, sui cui scranni siederanno rispettivamente Gennaro Fuoco e l'ex assessore dell'Agricoltura Mariano Contu – anch'egli indagato nell'ultimo troncone dell'inchiesta sui fondi – per quella di Cherchi si è già aperto uno scontro.
Il secondo dei non eletti, Domenico Gallus, ha presentato una diffida alla Giunta per le elezioni invocando una presunta ineleggibilità di Emanuele Cera, che non si sarebbe dimesso dal Cda della Saremar al momento della candidatura alle regionali del 2014. Come primo dei non eletti, Cera – assistito anche da un legale – ritiene che il posto in Consiglio spetti a lui ed è pronto alla battaglia per via giudiziaria.