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L'ex consigliere dell'Italia dei Valori, Adriano Salis, dovrà restituire alla Regione 62.773,67 euro, rivalutati secondo gli indici Istat, per danno erariale legato all'uso illecito dei fondi dei gruppi durante la XIII legislatura, per il quale è stato condannato in appello a un anno e quattro mesi per peculato e falso.
 
Lo ha deciso la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della Sardegna, chiamata ad esprimersi dalla Procura regionale contabile. Secondo i giudici, Salis, "in ragione di una prassi non curante gli obblighi di rendicontazione, ha gestito i finanziamenti ricevuti come quota individuale, utilizzando le somme contestate in parte e presumibilmente (visto che non è stato fornito, sul punto, neppure un principio di prova), per attività del partito, e il resto per fini estranei al vincolo di destinazione istituzionali, al di fuori di ogni previsione normativa".
 
In pratica, si legge nella condanna erariale, l'ex Idv non ha "dato conto" di quelle somme e "il mantenimento di questa prassi illegittima per molti anni comporta un aggravio della responsabilità, perché la peculiare posizione del soggetto agente (consigliere regionale) avrebbe potuto consentire di porre rimedio o modificare una situazione foriera di grave pregiudizio per le finanze pubbliche".