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"Tra i politici sardi della sua generazione, Salvatore (Tore) Ladu ha avuto responsabilità importanti nel Consiglio Regionale e poi in Parlamento e nel Governo nazionale. Ma io voglio ricordarlo nella funzione che più amava svolgere, quella di dirigente di partito.

Ha guidato la Dc sarda negli anni '80, nella fase politica in cui essa sperimentava per la prima volta l'opposizione in Regione, e poi ha partecipato, mai da comparsa, alla trasformazione dello strumento politico che ha ritenuto più adeguato a contenere l'esperienza dei cattolici democratici, tra i quali lui si considerava: il Partito Popolare Italiano, la Margherita, il Pd", così Francesco Sanna (Pd), sul suo profilo Facebook, ricorda l'ex senatore Salvatore Ladu scomparso oggi. "Ha avuto modo di promuovere e sollecitare l'impegno politico di due generazioni, oltre la sua, di giovani impegnati nella avventura della politica. Posso testimoniare – ha sottolineato Sanna – che con essi è stato capace di amicizia umana e politica, ma anche di critica arguta e schietta contrapposizione, quando non era d'accordo. A modo suo – anche se Gramsci non glielo ho mai sentito citare – disprezzava gli indifferenti e le posizioni grigie.

'Per essere chiari', diventava così un intercalare che lo distingueva, ma anche uno stile e un tratto di sostanza della sua politica. Gli piaceva vincere, ma qualche volta, anche da vincitore, l'ho visto ricredersi sulle scelte fatte, rivelando la dote che non tutti gli uomini politici possiedono. Gli stringo forte la mano per l'ultima volta".