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Si svolgerà a Cagliari martedi 16 maggio, alle ore 10:30, sotto il Palazzo del Consiglio regionale, un sit-in di protesta contro l’occupazione militare della Sardegna e contro il silenzio della classe politica regionale.
 
"Da diversi giorni infatti, e tuttora, si svolge in Sardegna l’esercitazione congiunta Nato 'Mare Aperto 2017', la quale interessa diversi spazi di mare ad uso civile, con pesanti ripercussioni per le attività di pesca, turismo e commerciali in genere.
 
L’esercitazione, che nel complesso durerà fino al 20 maggio, ha creato enormi difficoltà alle marinerie che non hanno ricevuto adeguato preavviso e rappresenta un precedente molto pericoloso nella storia dell’occupazione della Sardegna: finora le esercitazioni militari si erano sempre svolte in aree militari. Oggi, a quanto pare, alle forze militari non bastano più nemmeno le immense porzioni di terra e di mare requisite al popolo sardo, ma si procede alla deliberata invasione anche di zone civili.
 
A questi soprusi e violazioni delle leggi corrisponde un generale silenzio da parte della politica regionale, sia di governo che di opposizione, mentre la Giunta Pigliaru nei giorni scorsi ha rilasciato una dichiarazione in cui sostanzialmente si complimentava con i militari per la presunta opera di sminamento posta in essere dall’esercitazione a difesa dei cittadini e dell’ambiente.
 
Precisiamo ancora una volta che nessuna concreta opera di sminamento è prevista dalle unità impegnate, sia perché ciò non è stato tecnicamente previsto, sia perché nelle acque civili interessate – ma forse la politica regionale non vive in questa terra – non ci sono né mine da recuperare né ordigni bellici, dal momento che le zone interessate non hanno avuto alcun evento di rilevanza militare nel corso dell’ultimo conflitto mondiale. Non si capisce dunque quale servizio di sminamento stiano fornendo al cittadino e di cui solo la Regione pare esserne a conoscenza. Nelle zone militari invece, sebbene siano dotate di fondali ricoperti di mine e ordigni inesplosi, non si sta svolgendo nessuna delle tanto auspicate opere di sminamento.
 
Riteniamo opportuno riportare i cittadini in piazza per far sentire la nostra voce e il nostro dissenso verso un apparato militare che tratta la Sardegna con arroganza e contro questa politica che dimostra ogni giorno di più una supina connivenza con i militari e una completa indifferenza verso i reali interessi del popolo sardo".