Che la Sanità sarda fosse un “colabrodo” già lo sapevamo, non c’era certo bisogno dell’arrivo del super manager Fulvio Moirano per scoprirlo. In una lunga intervista rilasciata a un quotidiano sardo, l’esperto di risanamenti di sistemi sanitari Fulvio Moirano elenca tutti (o quasi) i mali che affliggono il nostro organismo sanitario. Ciò che però omette sono nomi e cognomi di chi ha prodotto questo disastro, soprattutto negli ultimi anni. Perché è troppo facile, e anche un po' scorretto, puntare il dito verso il sistema senza individuare chi ha responsabilità in tal senso. O forse anche Moirano si è iscritto al partito dell’antipolitica?
Di sicuro, se vogliamo parlare di responsabilità, sappiamo che ne ha grosse chi nomina i manager. Compreso Moirano, che non ci pare stia dando una gran prova delle sue capacità. Anzi, a ben vedere ci risulta che abbia allontanato il governo della Sanità dai cittadini, costretti a fare i conti con un sistema che non sa più dare le giuste risposte alla domanda di salute. Con questa riforma, che non ha migliorato il sistema ma ha solo prodotto tagli e riduzione dei servizi al cittadino, il governo clinico non ha più un coordinamento. Che fine hanno fatto, ad esempio, le reti di cura? Conosciamo molto bene la ricetta Moirano, e ciò che ci spaventa è che possa sbagliare il malato cui sottoporre le sue cure.
Quello di cui ha bisogno la Sardegna è di una Sanità capace di porsi al servizio dei sardi. Non ce ne facciamo nulla di un super manager nominato dalla politica chiamato a risanare i conti con la mannaia. Per ora abbiamo solo assistito ad ulteriori tagli alle prestazioni sanitarie. Se l’obiettivo di Pigliaru e soci era questo, sarebbe bastato anche un umile ragioniere di provincia.
Ignazio Locci
Vicepresidente del Consiglio regionale