All'indomani dell'annuncio da parte del premier, Paolo Gentiloni, che la Cina inserirà i porti italiani nella cosiddetta "Via della Seta", Federagenti, la Federazione degli Agenti marittimi, denuncia che in alcuni scali del Paese permane una situazione di incertezza.
Soprattutto per quanto riguarda i porti di Cagliari, Gioia Tauro, Palermo e Trapani si protrae uno stallo che – sostengono i rappresentanti locali degli agenti marittimi di Sardegna, Calabria e Sicilia – chiama in causa le responsabilità delle istituzioni regionali. Secondo Federagenti – come sottolineato dal presidente Gian Enzo Duci – per quanto riguarda le nomine, il governo ha fatto ciò che doveva.
Ora spetta alle amministrazioni regionali imprimere un'accelerazione che è indispensabile per garantire un futuro ai porti e specialmente a chi all'interno dei porti lavora.