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Acqua dai pozzi e maggiore afflusso dai bacini del Cuga e del Temo per salvare la stagione irrigua e le coltivazioni della Nurra. Sono gli interventi straordinari affrontati dal presidente del Consorzio di bonifica della Nurra, Gavino Zirattu, col Comitato istituzionale della Sardegna e con gli assessori regionali dell'Agricoltura, Pierluigi Caria, dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, e della Difesa dell'ambiente, Donatella Spano.

Soluzioni che sono state illustrate anche ai sindaci del territorio e alle associazioni professionali agricole (Coldiretti, Confagricoltura e Cia), nel corso di un incontro convocato dal Consorzio per analizzare assieme il problema della siccità che sta interessando il distretto irriguo. "Ci troviamo di fronte al momento più critico degli ultimi vent'anni; nei bacini del Cuga, del Temo e del Bidighinzu sono presenti circa 30 milioni di metri cubi d'acqua, ossia il 30% del volume autorizzato – afferma il presidente del Consorzio della Nurra, Gavino Zirattu -. Per prolungare la stagione irrigua 2017, almeno fino al 31 agosto, è necessario che la Regione metta in campo delle misure straordinarie capaci di integrare le riserve idriche disponibili. In caso contrario gli agricoltori della Nurra subiranno un danno economico incalcolabile".

A causa della siccità che sta assettando la Nurra dallo scorso inverno, è messa a dura prova la sopravvivenza di circa duemila aziende agricole che rischiano di perdere non solo le colture già messe a dimora, come il mais, ma anche le prossime produzioni, come le carciofaie. Per illustrare meglio lo stato dell'arte agli imprenditori agricoli il Consorzio di Bonifica della Nurra ha previsto una serie di incontri sul territorio, ma, in attesa di conoscere le decisioni assunte della Regione sul tema siccità, l'ente invita tutti i consorziati a moderare l'utilizzo della risorsa idrica e a razionalizzare la messa a dimora di nuove colture.