"La presenza in Sardegna da parte delle forze armate, escludendo l'Arma dei carabinieri che sono circa 4.500 unita', consta di circa 7.500 unita' e comporta un indotto complessivo di circa 280 milioni di euro, che, nell'ambito della complessiva situazione congiunturale dell'isola, rappresenta un volano economico assolutamente rilevante". Cosi' il sottosegretario della Difesa Domenico Rossi, rispondendo oggi alla Camera all'interpellanza del deputato del Centro democratico Roberto Capelli sulla presenza delle basi militari in Sardegna.
"La regione Sardegna e', effettivamente, una tra le regioni italiane contraddistinte da una radicata presenza militare nel territorio- sottolinea Rossi-. Per tale presenza, lo Stato, dal 2000 al 2009, ha versato contributi integrativi alla regione Sardegna per un valore di circa 29 milioni di euro". Sulla necessita' di ripensare in modo generale la funzione delle basi militari in Sardegna, continua Rossi, "attraverso strumenti utili alla ricerca, alla tutela dell'ambiente e dei posti di lavoro, si rileva come questo debba necessariamente passare attraverso la definizione del protocollo in discussione tra Governo e Regione, cosi' come efficacemente sottoscritto con le altre regioni maggiormente interessate dalla presenza militare, quali il Friuli-Venezia Giulia e la Puglia. Cosi' si puo' fornire, infatti, un quadro di certezza a medio o lungo termine per le attivita' della Difesa in Sardegna, in funzione anche e soprattutto di una riflessione piu' strutturata sulle possibili attivita' duali di ampio respiro". (SEGUE) (Api/ Dire)
Il sottosegretario si sofferma poi sui vari punti toccati nello specifico da Capelli nella sua interpellanza: "Per quanto riguarda i ritardi nel pagamento degli indennizzi, la Difesa, per il quinquennio 2010-2014, si e' fatta da subito promotrice dell'avvio delle procedure concernenti i pagamenti- spiega Rossi- e recentemente e' stato firmato il decreto del ministero della difesa e del ministero dell'Economia, propedeutico all'emissione di quello della presidenza del Consiglio per il quinquennio in esame".
Relativamente alla caserma di Pratosardo di Nuoro, "si conferma la volonta' della Difesa di utilizzare l'immobile come nuova unita' dell'Esercito da allocare nel contesto nuorese- sottolinea Rossi-. L'attuazione di tale progetto e' tuttavia vincolata alla riacquisizione della Difesa, tramite demanio, della caserma stessa, che attualmente e' nella disponibilita' del comune di Nuoro, che, con il responsabile unico del procedimento, sta ultimando le attivita' di collaudo relative alle opere utilizzate".
Fonte: agenzia Dire







