sassari-arrostita-da-guinnes-insorgono-animalisti-and-quot-avevamo-bisogno-di-un-simile-evento-and-quot
Ho appreso dai mezzi di informazione l’onore di cui si fregia da qualche giorno la Città di Sassari: un posto nel Guinnes dei primati per l’arrostita più lunga della storia.
 
Il record è stato assegnato il 14 maggio dopo 40 ore ininterrotte di arrostita. Migliaia di persone si sono messe in fila per assaggiare hamburger bovino, mezzena di agnello, bistecchine di pecora, l’immancabile maialino sardo allo spiedo. Pare ci fosse anche “hamburger vegetariano” che non si sa bene che cosa sia, visto che “ham” significa prosciutto.
 
Mondo Convenienza per festeggiare l’inaugurazione del suo primo punto vendita in Sardegna ha avuto l’idea tanto brillante dal punto di vista commerciale quanto crudele dal punto di vista etico, di ospitare la storica impresa. 
 
La città di Sassari, ricca di storia e di cultura, aveva davvero bisogno di un simile evento per salire agli onori della cronaca?
 
Queste mortifere abbuffate all’insegna dell’ingordigia non sono certo una medaglia d’oro da appuntare al petto, anzi, sviliscono l’immagine di una città, oltre a causare la morte di centinaia di animali per il piacere di raggiungere un record. 
Sassari ne ha raggiunti due: quello delle ore dell’arrostita e quello della crudeltà. 
 
La fotografia di un uomo che alza come trofeo un cucciolo animale arrostito, mutilato, deturpato, mentre tiene in braccio un altro cucciolo umano è emblematica della preoccupante assenza di empatia verso gli esseri più indifesi.
 
Se poi vogliamo considerare l'aspetto salutistico, pare che a Sassari sia ignota la vasta letteratura scientifica che mette in guardia sul consumo di carne, soprattutto se alla griglia. 
Siamo al terzo guinness: quello della disinformazione.
 
Paola Re
Consigliera e responsabile petizioni di Freccia45
Associazione di promozione sociale per la protezione e difesa animale