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Sit in dei lavoratori dell’Ara Sardegna di fronte all’assessorato del Personale della Regione sarda per esprimere i malumori ed il loro dissenso per una politica agricola che non sta centrando appieno le esigenze del comparto. Non vedono stipendio da tre mesi. Scade infatti in questi giorni la prima annualità della misura 14 sul benessere degli animali  e “come succede ormai da tanti anni, il programma che  coinvolge la quasi totalità delle aziende zootecniche  ha visto operare sul campo i veterinari, gli agronomi, gli agrotecnici col supporto dei tecnici del laboratorio del latte, dei tecnici informatici e di pochi amministrativi .Tutti si sono fatti carico di una mole enorme di lavoro – dice Paola Naitana, referente dei lavoratori Ara in sit in -anche a causa del notevole ritardo nella partenza del piano, e lo hanno fatto senza percepire gli stipendi e il rimborso delle spese  sostenute per raggiungere le aziende ,limitando le azioni di protesta ad un sit in permanente nella sede della Giunta Regionale , attivo fino a  quando non verrà applicata la legge”.
 
Solo grazie allo spirito di “abnegazione e la forte volontà dei  tecnici di non arrecare danno ai già tanto bistrattati allevatori”, anche quest’anno il compimento del piano sarà ultimato nei termini stabiliti. “Non possiamo però  esimerci dal rimarcare quanto urlato a gran voce negli ultimi anni. I consiglieri regionali nel 2009 – spiega la Naitana -, all’unanimità , consci della validità e dell’importanza dei suddetti tecnici, emanarono una legge che di fatto completava la riforma degli enti agricoli , inserendo nella pianta  organica di Laore tramite concorsi a norma di legge ,tecnici con consolidata esperienza lavorativa al servizio della zootecnia sarda”.
 
Dopo 8 anni “siamo ancora qui ad aspettare che vengano  banditi i concorsi, anche se curiosamente la legge è stata parzialmente utilizzata per la stabilizzazione di alcune figure dei Consorzi agrari. La legge è ancora lì –spiega la Naitana – ,inspiegabilmente inapplicata nonostante il parere  positivo di tutti gli organismi che l’hanno analizzata. E' preoccupante vedere come venga disattesa la volontà di tutto il Consiglio regionale e  come sia stata volutamente insabbiata una norma di legge dalla quale  trarrebbe assoluto beneficio tutto il comparto zootecnico”.
 
I lavoratori Ara, figure indispensabili al comparto zootecnico sardo non si stancano (giustamente) di ripetere che anche il settore “ha bisogno di  interventi strutturali e che senza un’assistenza tecnica di alto livello non si va da nessuna parte. I tecnici – prosegue la Naitana – sono patrimonio della Regione che da sempre in modo più o meno diretto li ha selezionati, formati, aggiornati e retribuiti .Gli stessi sono distribuiti in modo omogeneo su tutto il territorio, sono conosciuti e ben accettati nel mondo delle campagne come evidenziato dalle recenti prese di posizione di influenti esponenti del mondo degli
allevatori che ringraziano i tecnici per aver salvato la misura 14”.
 
I circa 300 lavoratori, tra veterinari, agronomi, tecnici di laboratorio e amministrativi sostengono che sia giunto il momento di dare corso a quanto stabilito dalla legge 3 del  2009 . Contiamo molto sull’azione dei due nuovi Assessori all’Agricoltura e al Personale da noi  contattati subito dopo  l’insediamento.
Fermamente convinti che un lavoro di squadra possa portare solo benefici  – proseguono i lavoratori Ara -, ricordiamo anche all’Assessore alla Sanità quanto sia importante l’azione di divulgazione operata dai veterinari e dagli agronomi anche riguardo a problemi annosi come quello della Peste Suina Africana”.
 
“Chiediamo alla politica di prendere posizione, di recuperare il tempo  perso dotando il compartimento zootecnico di Laore di tutte le figure  tecniche previste dalla pianta organica. Il dispositivo esiste –concludono – e la strada è già tracciata. Si tratta solo di avere la volontà  politica di farlo”.