L'Associazione Consumatori Sardegna, organizzazione non lucrativa di utilità sociale comunica, in una nota stampa, la decisione di costituirsi parte civile nel procedimento giudiziario che vede come protagonista la nota azienda Fluorsid.
"Avevamo da tempo denunciato l’insostenibile situazione ambientale della zona di Macchiareddu, dove insistono diverse Aziende, tra cui quella incriminata della Fluorsid per le quali, anche per le testimonianze dirette di chi ci lavorava, venivano segnalati problemi alla salute dei lavoratori dei cittadini e all'ambiente, dovute a perdite e o fuoriuscite di prodotti irritanti e inquinanti – si legge nel comunicato dell'Associazione – non era la prima volta che si lamentavano. Appare sempre più chiaro che era una pratica comune smaltire e sversare materie prime dannose, sottoprodotti e rifiuti pericolosi, che hanno inquinato almeno 19 ettari di terreno. Fra i tre ettari a Macchiareddu, i cinque ad Assemini e gli undici della cava di Monastir dove sono interrati o stoccati all’aperto cumuli di materiali. Altro fatto grave, gli sversamenti nella laguna di Santa Gilla, oltre al presunto smaltimento illecito di sostanze tossico- nocive e inquinanti che già comprende lo stabilimento di Macchiareddu, la Vecchia laveria di Assemini (nella località di Terrasili) e la cava di Monastir e lo stagno di S. Gilla".
"E’ necessario ed urgente – proseguono – che le Autorità preposte alla salute pubblica, informino immediatamente tutti i cittadini sui pericoli e sui possibili effetti sull'ambiente, sulla salute degli esseri umani, degli animali e delle piante che gli inquinanti dispersi possono aver causato, mettendo in pratica il principio di massima precauzione e che deve essere attivato il massimo livello di protezione e di informazione. Occorre analizzare le relazioni causa-effetto tra fattori di rischio e malattie, infatti quello che ci preoccupa in questo momento è la nostra salute e dei nostri figli".
"Noi difenderemo sempre i posti di lavoro ed i lavoratori, compatibilmente alla salute propria e dei cittadini che vivono nei territori dov’è incardinata la Fabbrica, che non può essere considerata una entità avulsa dal proprio contesto ma che ha l’obbligo di rispettare e promuovere secondo la legge la salute pubblica. Le scriventi Associazioni – concludono – si costituiranno parte civile, nell'eventuale procedimento penale sia come titolari di interessi diffusi e collettivi e sia mettendo a disposizione i propri tecnici e legali per tutti i cittadini, titolari di attività economiche che si ritengano danneggiati e vogliano costituirsi parte civile nell'eventuale procedimento. Nei prossimi giorni si terranno nei vari comuni incontri con i cittadini per informare e concordare possibili iniziative".