Il terziario privato e le sfide del terzo millennio, dall'innovazione tecnologica ai processi di invecchiamento demografico, ma anche il ruolo dei corpi intermedi, della contrattazione di settore e il percorso dei rinnovi ancora in sospeso per oltre 1,5 milioni di addetti su un totale di 6,5: sono i temi sviluppati oggi a Santa Margherita di Pula durante il XIX congresso nazionale di Fisascat, la federazione del commercio, turismo e servizi della Cisl, sul tema "Nuova economia, nuovi lavori, il sindacato, l'era digitale e la società che cambia".
Nella relazione introduttiva il segretario generale Pierangelo Raineri ha sottolineato come il terziario privato, quindi le economie tradizionali, possano rappresentare un'opportunità per recuperare in termini di ripresa economica e crescita dell'occupazione. Ma i nuovi scenari, ha spiegato, impongono al sindacato "una attenta riflessione sul ruolo dei corpi intermedi e sulla contrattazione di settore che sempre più dovrà accompagnare la ripresa del Paese attraverso contratti di lavoro dinamici che prevedano l'accrescimento delle competenze garantendo qualità del lavoro".
I contratti nazionali sottoscritti da Fisascat (con Cgil e Uil) sono 40. Il comparto, con 6,5 mln di addetti e e 7,6 mln di ore attribuibili al settore servizi, conferma il suo protagonismo in Italia. "Per questo – ha sottolineato Raineri – occorre completare il percorso dei rinnovi contrattuali in sospeso per oltre 1,5 mln di addetti, 500mila nella grande distribuzione, 400mila nella ristorazione collettiva, agenzie di viaggio e pubblici esercizi, 500mila delle pulizie e multiservizi e 200mila del settore socio assistenziale". Si prosegue domani con la tavola rotonda sul tema "Il ruolo del sindacato nel terziario, commercio e turismo di fronte alla sfida dell'innovazione tecnologica" alla quale prenderà parte anche il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan.