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Spesa sanitaria in aumento in Sardegna, nonostante le politiche di contenimento decise dal governo, mentre l'Isola appare più virtuosa nella gestione dei rifiuti solidi urbani rispetto ad altri territori italiani. A dirlo è il Crenos nel tradizionale rapporto annuale sull'economia dell'Isola. La spesa per la sanità regionale nel 2015 era pari a 3,24 miliardi di euro, 1.948 euro per abitante, un dato superiore al centro nord (1.880 euro) e al Mezzogiorno (1.736 euro) e quindi alla media italiana (1.831 euro).

Mentre si riduce dello 0,4% negli ultimi cinque anni in tutto il Paese, in Sardegna si registra un incremento medio annuo dello 0,1%. Il servizio sanitario regionale, secondo il Crenos, destina il 10,1% del Pil sardo al settore sanitario, contro il 6,8% in Italia. La componente di spesa che assorbe il maggior quantitativo di risorse (1,2 mld pari al 37% del totale) è quella del personale. Sul versante dei rifiuti viene confermato il quadro positivo per i rifiuti: nel 2015 la Sardegna ha raggiunto il 56% di raccolta differenziata (244 kg per abitante con un +6,4% in un anno) contro il 47% della media nazionale.

La produzione di rifiuti per abitante ha un trend decrescente (0,6% in un anno) con una performance migliore di quella nazionale. Sul fronte della spesa si rileva una criticità: la gestione dei rifiuti dell'Isola costa circa 176 euro ad abitante, mentre nel centro nord si arriva a 151, nonostante vi sia una minore produzione e una percentuale simile di raccolta differenziata.