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Il Campo progressista mette il dito sulla piaga delle dimissioni dell'assessore dei Lavori Pubblici della Regione Sardegna, Paolo Maninchedda. Il senatore Luciano Uras, a nome del movimento, si dice preoccupato soprattutto per "la condizione di disagio a cui pare costretta la Sardegna, in un quadro in cui l'Amministrazione regionale si allontana dalla comunità e si autodisgrega".

"Prendiamo atto che il rimpasto non ha rilanciato la Giunta e la sua azione di governo – attacca Uras – Era, l'hanno capito tutti, una giustificazione ad operazioni ad escludere forze politiche, rappresentanze sociali, ambiti territoriali e obiettivi di programma. Le dimissioni dell'assessore dei lavori pubblici preoccupano per il senso delle motivazioni espresse, quello di una profonda solitudine e di una derivante stanchezza sul piano umano e politico decisamente comprensibile.

È la stanchezza di chi, come noi – sottolinea ancora il senatore – pensa che il confronto con lo Stato e l'Unione Europea abbia la necessità di un'ampia condivisione del sistema autonomistico e di quello sociale ed economico, e una qualità assoluta nella determinazione della Regione a pretendere per i Sardi gli stessi diritti dei cittadini delle aree europee più forti".