Doddore Meloni sospende lo sciopero della sete. Lo ha annunciato l'avvocato Cristina Puddu in un comunicato. "Il trasferimento a Uta di Doddore Meloni – si legge nella nota – teso a complicare e rinviare le decisioni ad un altro Magistrato di Sorveglianza, diverso da quello presso il quale ieri è stata depositata la richiesta difensiva di ricovero urgente, con la maggiore difficoltà nel comunicare ed incontrare la propria famiglia e svolgere i colloqui col difensore, ha prodotto solo un rafforzamento della volontà del Meloni di protestare contro la sua detenzione politica".
Secondo l'avvocato "nessuna visita specialistica o alcun trattamento è stato infatti rivolto al Meloni, nel centro clinico del carcere di Uta, visto che continua a stare in una cella con un compagno, questa volta malato, che non lo può aiutare, senza alcuna assistenza specifica".
"Il lungo tragitto di ieri in ambulanza, da Massama fino a Uta – continua il comunicato – ha messo a dura prova le sue risorse, fiaccate da 35 giorni di digiuno assoluto, ed infatti, al colloquio di questa mattina lo stato di prostrazione fisica di Doddore Meloni era impressionante, presentandosi con un grave sfinimento e debolezza, estrema difficoltà e fatica nel parlare a voce bassissima, respirazione affannosa, nausea, indebolimento e la costante sensazione di freddo".
Per questo, convinto dalle insistenti richieste dei familiari e del proprio legale, insieme agli amici ed a tutti i sostenitori che lo hanno invitato a riprendere l’alimentazione, da oggi 1° giugno 2017, Doddore ha interrotto lo sciopero della sete, bevendo mezzo litro d’acqua al giorno, e proseguendo ad oltranza lo sciopero della fame.
"Col palleggio tra chi ha la responsabilità delle scelte che riguardano la salute e la vita di Meloni all’interno delle strutture carcerarie – conclude la nota – unito alla inerzia meschina e codarda della classe politica sarda, se dovesse succedere l’irreparabile, allora i Sardi avrebbero un martire da piangere e onorare con il risveglio dalla sudditanza, da raggiungere così l’indipendenza della Sardegna".