Si moltiplicano le iniziative in vista dello sciopero del 14 giugno dei lavoratori di Wind Tre, preceduto domani da un sit in nel porticciolo di Marina Piccola, a Cagliari.
Oggi una delegazione di operatori e sindacati ha incontrato il sindaco di Elmas Antonio Ena, primo cittadino del Comune su cui sin dal 2003 sorge lo stabile di H3g, ora confluita a seguito della fusione nel nuovo colosso Wind Tre. Nella sede sono impiegati oltre 400 dei 900 lavoratori che da quindici anni gestiscono il servizio clienti.
"Sarebbero incalcolabili i danni per l'economia locale in caso di una futura crisi occupazionale che coinvolgerebbe oltre quattrocento famiglie – sottolinea Marianna Stara, Rsu Uilcom – Parliamo di un indotto che riguarda case, mutui, automobili, assicurazioni, consumi essenziali e non, servizi, spese familiari, di istruzione, sanitarie e tanto altro. Impensabile che i primi cittadini e le amministrazioni tutte non si attivino per scongiurare questo scenario di incertezza".
Secondo il segretario generale Uilcom Sardegna Tonino Ortega, "occorre un confronto serio con l'azienda nelle sedi sindacali e istituzionali opportune per cercare realmente soluzioni alternative.
Ciò che l'azienda dice non è di nessuna rassicurazione, rappresenta anzi una banalità che offende la nostra intelligenza. E' la legge del nostro codice civile che in caso di cessione di ramo d'azienda esclude la possibilità di licenziare – ricorda riferendosi all'annuncio di Wind Tre – Quello che si vuole evidentemente nascondere alla pubblica opinione, che poi è il vero nodo della vertenza, è che i problemi occupazionali legati all'esternalizzazione colpiscono i lavoratori coinvolti non all'atto della cessione ma subito dopo essere stati ceduti ad aziende che lavorano in appalto".