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Sono oltre 350mila gli impianti di condizionamento che in Sardegna sono installati contro il caldo estivo negli edifici privati, uffici pubblici e attività commerciali. I dati dell'Osservatorio di Confartigianato Sardegna per le Mpi dicono che nell'Isola il 47,5% delle case utilizza il sistema di condizionamento caldo/freddo (ovvero sistema di climatizzazione unico per estate e inverno), contro una media italiana del 29,4%. All'interno di questa percentuale, l'82,9% sono pompe di calore fisse o portatili, il 13,2% condizionatori per raffreddamento e il 3,9% sono impianti centralizzati. Le imprese sarde di impiantistica (riscaldamento e aria condizionata) sono 1.140.

"E' importante, prima di avviare il 'sistema' – spiegano gli impiantisti di Confartigianato – procedere alla verifica del loro corretto funzionamento, al controllo di eventuali perdite di gas refrigerante e alla pulizia e sanificazione dei filtri e di quanto potrebbe esser stato accumulato come polvere, allergeni o agenti patogeni". La certificazione "Fgas" è obbligatoria e prevista da uno specifico Regolamento Europeo e da una norma del ministero dell'Ambiente.

"E' bene che tutti sappiano che la normativa sul corretto utilizzo dei gas refrigeranti ha come obiettivo primario la tutela dell'ambiente, attraverso procedure e certificazioni in capo alle imprese che installano gli impianti e li mantengono e prevede forti sanzioni in caso queste operazioni vengano svolte da imprese senza tali certificazioni. E' possibile consultare l'elenco pubblico delle imprese certificate – informa l'associazione – nel sito www.fgas.it in modo da sapere se la ditta iscritta alla Camera di Commercio e abilitata a svolgere la sua professione ha anche la necessaria certificazione. Anche per gli impianti di climatizzazione estiva vi è l'obbligo di predisposizione del libretto di impianto".