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Ci sono tre nuovi terreni, in cui sarebbero stati prima interrati e poi dissotterrati scarti di lavorazioni e materiali provenienti dallo stabilimento Fluorsid di Macchiareddu (Cagliari), al centro dell'inchiesta che il 16 maggio scorso ha fatto finire in manette sette persone, tra cui i vertici dello stabilimento.

A rivelarlo è stato Simone Nonnis, uno dei dipendenti della ditta che lavorava in appalto con la Fluorsid, attualmente agli arresti domiciliari. Ieri ha accompagnato, con il permesso del Gip, gli uomini del Corpo forestale nei tre luoghi a Macchiareddu dove sarebbero riscontrabili le tracce evidenti di sbancamento avvenute con la rimozione degli scarti. In un caso sarebbe stata portata via una porzione di terreno profonda sei metri.

Gli investigatori adesso effettueranno tutte le analisi e gli accertamenti per verificare cosa era stato interrato in quelle aree. Intanto, fa sapere l'avvocato Alberto Ippolito che difende Nonnis, il 22 giugno prossimo il Tribunale del Riesame deciderà sulla modifica o attenuazione della misura cautelare nei confronti dell'operaio.