portovesme-srl-consiglio-si-mobilita-per-scongiurare-fermata

Arriva dal Consiglio regionale un pressante appello perché la Giunta scongiuri la fermata della Portovesme Srl. Il rischio, paventato da 33 consiglieri di maggioranza e opposizione, è attuale se non ci sarà il via libera alla realizzazione della nuova discarica dell'azienda del Sulcis, il cui procedimento è "aperto fin dal 2010 con ben quattro conferenze di servizi che si sono concluse senza una decisione". In discussione c'è il futuro di 1.300 dipendenti diretti ed altri 700 circa dell'indotto.

"Serve un intervento emergenziale e straordinario dell'Esecutivo in grado di accelerare le procedure riguardanti il nuovo stabilimento della Portovesme Srl, perché una fermata degli impianti sarebbe un danno irreparabile per il Sulcis e per tutta la Sardegna – sostiene il consigliere del Pd Cesare Moriconi, primo firmatario di una mozione trasversale -. Ci troviamo in una fase delicatissima della vita dell'azienda perché la vecchia discarica è esaurita e la nuova non è ancora autorizzata, quindi il processo produttivo rischia di interrompersi entro la fine dell'anno, un rischio che dobbiamo assolutamente scongiurare". Il capogruppo dell'Udc Gianluigi Rubiu sollecita il presidente Pigliaru ad "assumere i poteri di commissario straordinario, come già fecero gli ex presidenti come Soru e Cappellacci". E proprio l'ex presidente della Regione e coordinatore regionale di Fi, Ugo Cappellacci, parla di "paradosso spaventoso" per la mancata soluzione di un problema "che è tutto in capo alla Regione e va affrontato con strumenti straordinari".

Secondo Cappellacci occorre "verificare la fattibilità tecnica di prolungare l'esercizio della discarica esistente per evitare la fermata degli impianti in attesa della realizzazione della nuova, e costituire una task force che lavori mattina, sera e notte fino al risultato finale". Per il gruppo Cps il consigliere Antonio Gaia: la vicenda "rappresenta un esempio negativo di carenza di programmazione che mette di fronte alle sue responsabilità una intera classe dirigente", mentre per la consigliera del misto Anna Maria Busia "la situazione non consente ulteriori ritardi, soprattutto a danno di un territorio come il Sulcis che altre vicende hanno letteralmente massacrato". Infine Fabrizio Floris della Rsu della fabbrica sostiene che "la fabbrica non si può fermare".