La Cisl mette la Regione sul banco degli imputati e chiama a raccolta le altre sigle sindacali, i lavoratori e i pensionati del nord Sardegna per organizzare una mobilitazione generale e chiedere alle istituzioni di risolvere i problemi occupazionali e sociali del territorio. La presa di posizione del sindacato è arrivata con un documento ufficiale rilasciato al termine della riunione del consiglio generale della Ust-Cisl di Sassari, cui hanno partecipato Francesco Piras e Federica Tilocca, segretari regionali della Cisl.
L'analisi dei sindacati sulla situazione socio-economica del territorio ha messo in evidenza un rosario di urgenze da troppo tempo in attesa di riposte: il rilancio dell'aeroporto di Alghero, i collegamenti ferroviari ed il trasporto pubblico locale, il protocollo della chimica verde, il sito di produzione termoelettrica di Fiume Santo, la riforma del sistema sanitario e delle autonomie locali, la recente riforma degli enti forestali, il piano regionale del lavoro, dell'istruzione, della formazione professionale e delle politiche attive del lavoro.
"La Regione non solo non affronta le emergenze ormai croniche del lavoro della istruzione e formazione, delle infrastrutture materiali ed immateriali alla base dello sviluppo, insieme alle vertenze territoriali aperte, ma neppure rispetta gli stessi impegni istituzionali che le sono demandati nei protocolli già siglati, disattendendo pure formali impegni pubblicamente assunti con le stesse parti sociali e con il territorio nel suo complesso di rappresentanza", sostengono i rappresentanti della Cisl. Nell'ambito dei lavori del consiglio generale è stata completata la segreteria provinciale con l'elezione di Marinella Costa in sostituzione di Maria Luisa Serra. Pertanto la nuova segreteria provinciale è composta da Gavino Carta (segretario generale) e Marinella Costa e Alessandro Marcellino (segretari).