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È in corso da metà mattina il faccia a faccia tra il sindaco di Sassari e il Partito democratico. Nella sede di via Mazzini, Nicola Sanna è con il segretario provinciale Giampiero Cordedda, il segretario cittadino e assessore dimissionario Fabio Pinna, il senatore Silvio Lai, la deputata Giovanna Sanna e i consiglieri regionali Gavino Manca, Luigi Lotto e Salvatore Demontis. Al centro del confronto, ovviamente, la crisi acuita dalle dimissioni di tre assessori.
 
La frattura tra Sanna e il Pd sembra davvero grave, ma il sindaco è parso disteso e avrebbe un "piano B" per andare avanti senza il suo stesso partito e non farsi commissariare. L'ipotesi è che d'ora in poi vada a cercarsi la maggioranza in Consiglio, pratica per pratica. Il suo disegno, uno schiaffo clamoroso per il Pd, conterebbe sul sostegno di alcune frange dell'opposizione contrarie al commissariamento. È dell'avviso Giancarlo Carta di Fratelli d'Italia. "Tre mesi fa ci eravamo detti disponibili a dimetterci per andare a elezioni, a questo punto si va avanti con Nicola Sanna sino a maggio, quando si potrà votare, non lasciamo la città in mano al commissario", dice.
 
L'ipotesi verrebbe presa in considerazione anche da Forza Italia, dalle due liste civiche di centro e di centrodestra, "Sassari è" e "Sassari Progetto Comune", e dai cinque piccoli partiti dell'attuale maggioranza, che esprimono un consigliere ciascuno. La pacificazione nel Pd e nella coalizione – complicatissima – passerà anche dal confronto, fissato per questa sera alle 20, tra Sanna e i consiglieri di maggioranza.