"E' l'attenzione nella lettura a rendere chiare le norme e non la loro 'misura'. La verità è che il disegno di legge della Giunta dispone regole certe e non arbitrarie e pone tutti in condizioni di certezza giuridica". Lo dice l'assessore dell'Urbanistica, Cristiano Erriu, che replica piccato a distanza alla bocciatura del ddl da parte dell'europarlamentare ed ex segretario del Pd Renato Soru.
"L'idea che una legge sia tanto più facile da applicare quanti meno articoli abbia è suggestiva ma contraddetta dalla realtà – spiega l'esponente della Giunta Pigliaru – Purtroppo l'esperienza insegna che tutto quello che una legge non prevede esplicitamente è oggetto di interpretazioni, arbitri e interventi imprevedibili della magistratura". "Dall'uscita del Ppr ad oggi è passato il tempo necessario a consolidare una prassi amministrativa e una giurisprudenza orientate a considerare paesaggio e ambiente normabili dalla Regione – argomenta Erriu – ma nel rispetto dei principi fondamentali. Leggi regionali anche ben scritte non si misurano a 'metraggio' e ben scritte non sono quelle 'piccole' bensì quelle che affrontano i problemi noti e sperimentati nell'esperienza quotidiana. Ogni qual volta una legge ha lasciato fuori dei casi o delle situazioni, si è dovuti intervenire con circolari e delibere che hanno, queste sì, reso difficile la vita a amministratori, operatori e cittadini. Questo è il concetto che sta a monte della formula del Testo unico".
L'assessore ricorda poi al "padre morale del Ppr" che quel piano ha 112 articoli, "uno solo in meno dei 113 della nuova proposta di legge, e forse con qualche difetto di chiarezza – attacca Errtiu – se il Tar, il Consiglio di Stato e la Corte Costituzionale sono dovuti intervenire innumerevoli volte per cancellarne o modificarne non pochi articoli". Il titolare dell'Urbanistica definisce "allarmante e fuorviante" il conteggio delle '240 pagine' della proposta di legge, che invece consta di "73 pagine, allegati compresi". Quanto all'inammissibilità degli incrementi volumetrici per gli alberghi nei 300 metri dalla battigia, l'assessore osserva che "tanto il relativo art. 43 comma 3 quanto la relazione" della proposta di legge "li ammettono nella misura del 25% non dissimilmente dal disegno di legge della Giunta e senza neppure richiederne la giustificazione attraverso un piano aziendale".