"Oggi, al 57° giorno di sciopero della fame di Doddore Meloni, a seguito dell’ulteriore, pericoloso aggravarsi delle sue condizioni fisiche, oltre che per l’evidenza delle risultanze mediche conseguenti, è stata depositata al Magistrato di Sorveglianza del Tribunale di Cagliari una nuova istanza di detenzione domiciliare" Lo afferma l'avvocato Cristina Puddu, difensore di Salvatore Meloni che da più di un mese è in sciopero della fame in carcere.
"La precedente valutazione del magistrato Amato – continua la nota – è stata basata sulle informazioni offerte dal Coordinatore sanitario della casa circondariale di Uta (assolutamente superficiali e sminuenti la reale gravità delle condizioni di Meloni) erano fondate “sull’aspetto clinico esteriore ancora ben conservato”, e quindi non in concreto pericolo di vita, adesso, stante anche la mancata autorizzazione a far visitare il Meloni dal proprio medico curante, quale consulente di fiducia, si chiede che il Magistrato acquisisca tutta la documentazione medica aggiornata e completa degli esiti e referti di laboratorio e clinici".
"Ormai – conclude l'avvocato – è diventato tristemente chiaro a tutti, che il tempo di Doddore Meloni si sta rapidamente consumando e non si deve più aspettare, altrimenti poi sarà troppo tardi, e chi deve decidere della sua vita dopo ne sarà responsabile di fronte a tutti".