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 “Dal 1° luglio Equitalia potrà prelevare direttamente nei conti correnti bancari di agricoltori e pastori i contributi del Psr (piano sviluppo rurale ) che lo Stato dovesse decidere di erogare dopo anni di ritardi”. Lo ha denunciato stamane il deputato di Unidos Mauro Pili raccogliendo la preoccupazione del mondo delle campagne per il provvedimento “che rischia di essere letale per l’agropastorizia sarda”.

 

Pili la definisce una “beffa-rapina studiata nei minimi dettagli da Stato, Equitalia e banche. Tutti pronti al grande assalto alle aziende agropastorali della Sardegna. Si tratta di un’operazione senza precedenti visto che il decreto istitutivo della Agenzia che subentra ad Equitalia avrà il potere di prelievo diretto nei conti senza bisogno di autorizzazione del Giudice. Se il governo dovesse decidere di pagare le centinaia di milioni arretrati dei Fondi dello Sviluppo Rurale – spiega Pili – in un attimo quei contributi passerebbero dal conto corrente di pastori e agricoltori a quelli di Equitalia per saldare eventuali mancati pagamenti”.

 

Dal Primo Luglio, infatti, col Decreto Istitutivo della nuova “agenzia- carrozzone” che sostituisce Equitalia, le procedure di prelievo forzoso dai conti correnti saranno velocizzate e non richiederanno l'autorizzazione da parte del giudice. “Il risultato è chiaro – denuncia Pili : una pentola bucata, sempre a favore dello Stato. Una voragine incredibile, senza precedenti, viste le sofferenze del settore agricolo e zootecnico sardo in campo fiscale e previdenziale. Una rapina in banca senza contenzioso”. 

 

Il deputato sardo sostiene che “lo Stato avrebbe dovuto erogare quei fondi già due anni fa e che, invece, ha tenuto per se facendo indebitare tutto il sistema agricolo della Sardegna. Questa rapina va bloccata sul nascere prima che sia troppo tardi. Il mondo delle campagne non può sopportare un ulteriore assalto e gli effetti sarebbero devastanti sotto ogni punto di vista. Il governo e il ministro dell’agricoltura predispongano subito un atto, un decreto, per dichiarare impignorabili i fondi compensativi del reddito agricolo e degli stessi investimenti del piano di sviluppo regionale”.