La Regione mette in vendita il compendio agricolo di Surigheddu e Mamuntanas, ad Alghero: base d'asta 10,8 milioni di euro.
Chiusa l'indagine di mercato avviata nel 2016, l'esecutivo, su proposta dell'assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, ha deciso di procedere all'alienazione delle due aziende agricole, ad esclusione delle superfici date in concessione all'Università di Sassari e all'Istituto Zooprofilattico della Sardegna e quelle interessate dall'invaso di Surigheddu, in capo all'Ente Acque (Enas) e in parte al Consorzio di Bonifica della Nurra.
Il compendio – 1.113 ettari e 17.500 mq di fabbricati – è al centro di una vicenda giudiziaria che ha portato al sequestro e poi al dissequestro delle terre utilizzate da 14 allevatori destinatari di avvisi di garanzia per pascolo abusivo, introduzione e abbandono di animali nel fondo altrui. La Giunta ha accolto l'invito del tribunale per arrivare ad un accordo transattivo entro il 30 novembre prossimo con gli attuali occupanti delle due aziende: le direzioni generali degli Enti locali e dell'Area legale avvieranno interlocuzioni con gli allevatori per capire se sarà possibile chiudere la vertenza in via stragiudiziale. L'anno scorso la Regione ha pubblicato una prima manifestazione d'interesse alla quale hanno risposto nove aziende agricole: cinque si sono dette pronte all'acquisto dell'intero compendio e quattro a una sola porzione.
"Il compendio di Surigheddu e Mamuntanas – spiega l'assessore Erriu – sarà messo in vendita come un unico corpo aziendale. Agli occupanti sarà proposto l'acquisto a prezzo di mercato di una porzione pari a circa il 15% del totale o, in subordine, l'affitto. La volontà è quella di arrivare a un accordo nell'arco di pochi mesi e portare a compimento una vicenda che si trascina da trent'anni". "Si tratta di un passo importante intrapreso da questa Giunta per la messa in produzione di uno dei territori più fertili della nostra Isola, ricco di esperienze imprenditoriali di eccellenza unica – osserva l'assessore dell'Agricoltura Pier Luigi Caria – L'augurio è che si facciano avanti soggetti, magari della nostra regione, che tengano conto delle esperienze agricole di questi luoghi così da mettere a sistema e far crescere ancora di più l'intero distretto produttivo del nord-ovest della Sardegna".